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La Iura

Performance di danza contemporanea / Teatro sensoriale

Durata: 30-40 minuti
Numero di interpreti: 2 danzatori

Concept


La Iura esplora il misterioso e inquietante fenomeno della paralisi del sonno, personificata in una figura oscura e invisibile, che tormenta l’individuo durante il sonno, rendendo il corpo immobile e imprigionato dalla paura. In questo progetto, la iura non è solo una presenza culturale o leggendaria, ma diventa una manifestazione interattiva, alimentata dalla fusione tra corpo umano e tecnologia. Il progetto indaga la coesistenza tra la paura del buio, l’oscurità interiore, l’intelligenza artificiale e il movimento fisico, con l’obiettivo di raggiungere un equilibrio dinamico tra resistenza e adattamento, senza cedere alla passività né alla lotta distruttiva.




Premessa


C’è un mondo che si crea al confine tra il reale e l’onirico, uno spazio dove la mente è sveglia, ma il corpo è paralizzato. Questo stato di immobilità e terrore, chiamato in alcune culture paralisi del sonno, è personificato dalla iura, un’ombra che si insinua tra il sogno e la realtà, tra la percezione e l’incubo. La Iura non è solo una forza da temere, ma una parte sommersa dell’individuo che cerca di comunicare, di entrare in contatto, pur non riuscendo a farlo nel modo giusto. Il progetto propone una riflessione sul rapporto complesso tra il corpo, le sue paure e la tecnologia, esplorando la possibilità di un’armonia tra l’uomo e ciò che lo sovrasta, tra la figura oscura e l’intelligenza artificiale.


Obiettivo Artistico


Il progetto si propone di esplorare la possibilità di coesistere con ciò che ci minaccia o ci opprime, sia esso un’incognita interiore, una paura ancestrale, o la nostra relazione con la tecnologia. Non si tratta di combattere passivamente né di cercare una vittoria su ciò che ci turba, ma di trovare un equilibrio armonico in cui corpo e tecnologia, resistenza e adattamento, possano interagire in un flusso dinamico.


La Performance


La performance è strutturata come una danza sensoriale che gioca sull’interazione tra il corpo dei danzatori e la tecnologia, in particolare sensori e video proiezioni, che amplificano la dimensione “oscura” del tema. L’uso dei sensori permette di tracciare i movimenti dei danzatori e di trasformarli in elementi visivi e sonori, creando un dialogo continuo tra il corpo e l’ambiente. Un danzatore indossa un costume completamente nero, che lo rende una figura “invisibile”, un’ombra senza volto, che simboleggia la iura, la forza oscura che interagisce con il corpo e lo spazio circostante.


L’altro danzatore, più visibile, rappresenta l’individuo che vive in tensione con questa entità: un corpo che si muove in contrasto con l’immobilità imposta dalla paralisi del sonno. La coreografia alterna momenti di resistenza, in cui il corpo cerca di liberarsi dall’influenza della iura, a momenti di apertura, in cui il corpo si abbandona all’integrazione con essa, trovando un punto di equilibrio.

Elementi Chiave della Performance


• Corpo e Tecnologia: I movimenti dei danzatori sono tracciati in tempo reale da sensori, che modificano l’ambiente attraverso proiezioni video e modifiche di luci e suoni. Le proiezioni possono alterarsi a seconda dei movimenti, espandendosi o contrarsi, come un’ombra che risponde ai gesti del corpo.

• Luce e Oscurità: La luce, spesso scarsa o contrastata, diventa un protagonista silenzioso che modula la visibilità del corpo e delle proiezioni, creando un’atmosfera di sospensione, dove la percezione di “oscurità” è sia fisica che psicologica.

• Il Danzatore in Nero: Uno dei danzatori è vestito completamente di nero, con il volto coperto, diventando una “ombra” che interagisce con l’ambiente e con l’altro danzatore. Questo corpo oscuro rappresenta la iura, che invade e modifica lo spazio, ma che allo stesso tempo è parte integrante dell’individuo.

• Suono: La colonna sonora è composta da suoni ambientali, oscillando tra toni inquietanti e momenti di quiete. Il suono cambia dinamicamente, reagendo al movimento e agli stimoli sensoriali, contribuendo a intensificare la tensione tra il corpo e la tecnologia.


Estetica e Atmosfera


L’estetica della performance è volutamente minimalista, focalizzandosi sulla creazione di un’atmosfera intima e claustrofobica, dove la luce e il buio si intrecciano costantemente. Il contrasto tra il corpo umano e la sua proiezione digitale diventa un simbolo visivo della lotta per il controllo e l’auto-comprensione. Il pubblico è invitato a immergersi in un mondo sospeso, in cui ogni movimento è amplificato dalle tecnologie, ma anche influenzato dalla propria psiche e dalle proprie paure.


Obiettivi Creativi


1.. Esplorare il conflitto interiore: Indagare la lotta tra la paura e l’accettazione, tra la resistenza e l’armonizzazione con le forze sconosciute o incontrollabili, simboleggiate dalla iura.

2. Integrazione tra corpo e tecnologia: Sperimentare come la tecnologia, invece di sostituire o minacciare il corpo umano, possa diventare una parte integrante di esso, un’estensione delle sue paure e desideri.

3. Immagine dell’oscurità e dell’incubo: Affrontare la paura dell’ignoto, dell’oscurità, attraverso una rappresentazione fisica e digitale, dove il corpo si confronta con un’entità che è allo stesso tempo parte di sé e al di fuori di sé.

4. Riflessione sul rapporto con la tecnologia: Esplorare come le nuove tecnologie possano amplificare la nostra percezione del buio e dell’incertezza, ma anche aprirci a nuovi modi di “dialogare” con il nostro inconscio.


Collaborazioni


• Tecnologia: Motion tracking, sensori, video proiezioni, e IA per la manipolazione in tempo reale delle immagini e dei suoni.

• Musica e Suono: Composizione originale di suoni ambientali e dinamici che reagiscono ai movimenti dei danzatori.

• Scenografia: Minimalista, con luci modulabili e proiezioni che interagiscono con il corpo e lo spazio.


Conclusione


La Iura è un’esperienza immersiva che sfida la percezione del corpo e del buio, unendo la danza contemporanea con la tecnologia per esplorare il conflitto e la coesistenza tra l’umano e l’oscuro, tra la paura e l’accettazione. La performance invita il pubblico a riflettere sulla natura della paura, della lotta interiore e del nostro rapporto con l’incertezza del mondo moderno, senza cercare di dominarla, ma imparando a coesistere con essa.



Background


In 2012, Vito Cassano and Claudia Cavalli, together with Roberto Santoro, the founder of the Blending Pixels collective, embarked on a groundbreaking journey into the realm of interactive dance.


Utilizing the then-novel Kinect technology, they created Anima - Il respiro del Mediterraneo, a contemporary dance performance that fused human movement with real-time digital interaction. At a time when the possibilities of motion tracking were just beginning to emerge, the team became pioneers, exploring uncharted artistic territory.


The performance captivated audiences with its innovative choreography and seamless integration of technology, setting a precedent for interactive arts and redefining the boundaries of contemporary dance.




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